Ortelli Technologies' History
Settembre 1989
ITALIA, 1989. Rosignano Solvay.
A fine anni ottanta nei laboratori di produzione di HDPE si accende un campanello d’allarme.
I tecnici si accorgono che il principale sistema utilizzato per la misura della densità dei polimeri ha un grosso problema.
Anzi, i problemi erano almeno due.
PROBLEMA NUMERO UNO.
Le colonne a gradiente sono incapaci di fornire risultati certi, sono inaffidabili e soffrono di variazioni nei dati forniti, tutto questo a causa di: preparazione e soggettività dell’operatore; difficoltà di mantenere stabile il gradiente; standard di misura difficilmente certificabili
PROBLEMA NUMERO DUE.
Sono lente, sia nella preparazione sia nel fornire un risultato con ripercussioni in termini di risorse utilizzate. Eppure la densità dei polimeri si è sempre calcolata così.
Quindi perchè sforzarsi di cambiare questo metodo di misura? Perchè lo standard di una colonna a gradiente è ormai inadeguato alle richieste dell’industria.
Gennaio 1990
Collaborazione con importante multinazionale di Rosignano
Inizia così la collaborazione di Maurizio Ortelli con un’importante multinazionale di Rosignano.
Che tipo di richiesta deve soddisfare?
Occorre un nuovo strumento — per tutti i laboratori del gruppo sparsi nel mondo — capace di misurare la densità dei polimeri termoplastici in modo:
– RAPIDO, con un sistema subito pronto e facile da usare
– ATTENDIBILE, creando un processo analitico automatizzato
– CERTO, usando valori noti per massa, volume, temperatura e polimero.
Ed è qui che a Maurizio si accende una lampadina.
Qual l’idea di Maurizio? La sua intuizione è semplice quanto ambiziosa: usare il principio della spinta idrostatica opportunamente modificato per sconvolgere l’attuale standard di misura.
Ecco perchè serve un prototipo in grado di validare l’idea di Maurizio…
Chi è Maurizio Ortelli
Gli studi accademici fatti dal fondatore di Ortelli Technlogies, erano prettamente orientati alla chimica.
Quindi, nonostante il progetto avesse implicazioni di:
– fisica e meccanica;
– elettronica e informatica;
– ottica e design (non poteva mancare);
– matematica e statistica;
Maurizio con il sostegno del padre — grande esperto di meccanica, fisica ed elettronica — apprende le competenze necessarie per ultimare un’impresa complessa come questa.
Settembre 1990
Nei laboratori di Rosignano Solvay arriva la svolta.
Dopo nove mesi di sviluppo Maurizio completa uno strumento funzionante.
Che cos’ha di così speciale questo dispositivo?
Utilizza un processo analitico automatico per rilevare la densità dei solidi in maniera accurata, veloce e riproducibile.
Questa svolta si è resa possibile per un solo motivo:
Maurizio lavora nel presente guardando ad un futuro più facile e sostenibile; sogna un nuovo standard mondiale per misurare, automatizzare e gestire tecnologie d’avanguardia.
E il prototipo? É davvero incredibile.
Dopo il lungo periodo di sviluppo i primi risultati superano le aspettative: il prototipo genera risultati effettivi in 4-5 minuti.
(Niente di tutto questo era alla portata delle colonne a gradiente).
In altre parole fu dimostrata, sia l’esattezza del principio della spinta idrostatica — applicato alla misura della densità dei solidi — sia la correttezza dei valori di riferimento scelti.
Febbraio 1991
Maurizio fu invitato a Bruxelles dai massimi esponenti del laboratorio della multinazionale per una discussione tecnica.
Il motivo?
Avrebbe dovuto chiarire dei controversi aspetti tecnici del suo prototipo. Oltre la parte tecnica, il lato più istintivo dell’essere umano stava giocando un brutto scherzo al signor Ortelli. Il punto era questo. Il suo strumento, così veloce e attendile, dava numeri differenti rispetto alle vecchie colonne a gradiente.
ASPETTA…
Quindi i dati ottenuti con vecchio il metodo a gradiente, erano sbagliati?
No, ma erano molto, molto più incerti.
Maurizio stava confutando i risultati di decenni di analisi
Questo, a dei professionisti impegnati ad analizzare campioni termoplastici (HDPE), sembrava quasi un affronto.
Perchè dover ammettere di aver fornito a lungo dati inesatti è difficile, complesso, stressante.
Pensa.
Un responsabile di laboratorio potrebbe anche riconoscere la superiorità di un sistema più preciso, ma farà fatica ad ammetterlo, per due motivi.
– Primo. Perchè non conosce a fondo il nuovo metodo né i vantaggi che può trarne.
–Secondo. Perchè questo mette in discussione la sua professionalità invalidando i risultati forniti sino a oggi.
Quindi cosa accadde?
Nei laboratori di Bruxelles si alternarono prove di laboratorio — per testare la reale affidabilità dello strumento — a discussioni tecniche da parte di Maurizio Ortelli per dimostrare l’esattezza delle proprie intuizioni. Soltanto dopo aver sciolto ogni singolo dubbio (sempre sostenuto dai numeri) Maurizio capii di aver colto nel segno.
Maggio 1991
La rivoluzione era appena iniziata..
Il nuovo strumento messo a punto effettuava misure con la precisione, l’affidabilità e la rapidità necessarie.
C’era aria di cambiamento, e l’innovazione era finalmente a portata di mano. Nei primi anni ’90 questo sistema, validato del centro di ricerche di Bruxelles, divenne il metodo di misura di tutto il gruppo da affiancare alla produzione di polimeri termoplastici (HDPE).
Le colonne a gradiente furono via via dismesse.
Perchè un cambiamento così drastico?
Da tempo si percepiva la necessità di controllare la densità dei polimeri HDPE in maniera costante e regolare durante i cicli produttivi.
Noi di Ortelli Technologies lo ripetiamo spesso:
La colonna a gradiente era (ed è) il sistema più diffuso ma oggi l’alternativa esiste.
Soddisfare la grande richiesta da parte della multinazionale ha richiesto un notevole sforzo.
All’inizio producevamo — in modo quasi sartoriale — uno strumento chiamato MVS2CE e l’abbiamo fornito alle vari sedi che da Bruxelles ci venivano segnalate come “pronte a iniziare”.
2014
Il radicale cambiamento
Maurizio Ortelli elabora una versione industrializzata del sistema MVS2CE; nasce così ORTELLI Technologies s.r.l. avviando la costruzione dell’attuale modello MVS2pro.
Oggi proseguiamo la rivoluzione iniziata oltre 30 anni fa, lavorando al nuovo standard per la misurazione della densità dei polimeri termoplastici.
Come ci riusciamo?
Grazie a Ortelli Density Cube,uno strumento all’avanguardia che racchiude in sé un metodo:
– Automatico con risultati in appena 120 secondi
– Attendibile con misurazione a 5 decimali
– Esatto e con valori certificati
Crediamo che un nuovo standard mondiale di misura dei polimeri renda il futuro più facile e sostenibile.
Questo ci spinge a sfidare lo stato delle cose, a lottare contro l’approssimazione e l’incertezza dei sistemi tradizionali.
September 1989ITALY, 1989. Rosignano Solvay.
At the end of the 80s, there was a real wake-up call in the HDPE production laboratories.
Technicians realized that the main system used for measuring the density of polymers had a big problem.
Indeed, there were at least two problems.
PROBLEM NUMBER ONE.
Gradient columns are unable to provide reliable results, they are unreliable and suffer from variations in the data provided, all due to: preparation and subjectivity of the operator; difficulty in keeping the gradient stable; measurement standards that are difficult to certify.
PROBLEM NUMBER TWO.
They are slow, both in preparation and in providing a result and this causes problems in terms of resources used. Yet the density of polymers has always been calculated like this.
So why make an effort to change this measurement method? That is because the standard of a gradient column is now inadequate to the demands of the industry.
January 1990The start of a collaboration with an important multinational of Rosignano
Thus began the collaboration of Maurizio Ortelli with an important multinational from Rosignano.
What kind of request must we satisfy? A new instrument is needed - for all the group's laboratories around the world - capable of measuring the density of thermoplastic polymers in a way which should be:
- FAST, with a system that is immediately ready and easy to use
- RELIABLE, creating an automated analytical process
- SURE, using known values for mass, volume, temperature and polymer.
And it is here that Maurizio had a wake-up call.
What is Maurizio's idea?
His intuition is as simple as it is ambitious: to use the suitably modified hydrostatic thrust principle to upset the current measurement standard.
Then there was the need for a prototype capable of validating Maurizio's idea ..
Who’s Maurizio Ortelli?
The academic studies made by the founder of Ortelli Technologies were purely chemistry oriented.
So, although the project had implications of:
- physics and mechanics;
- electronics and information technology;
- optics and design (couldn’t be missed);
- mathematics and statistics;
Maurizio, with the support of his father - a great expert in mechanics, physics and electronics - learned necessary skills to build a complex enterprise like this.
September 1990The turning point arrives in the Rosignano Solvay’s labs.
After nine months of development, Maurizio completes a working tool.
What is so special about this device?
It uses an automated analytical process to detect the density of solids in an accurate, quick and reproducible way.
This breakthrough was made possible for one reason only:
Maurizio works in the present looking at an easier and more sustainable future; he dreams of a new world standard for measuring, automated and able to manage cutting-edge technologies.
And the prototype? It is truly amazing.
After the long development period, the first results exceed expectations: the prototype generated actual results in 4-5 minutes.
(None of this was possible for the gradient columns.)
In other words, both the accuracy of the hydrostatic thrust principle - applied to the measurement of solids’ density - and the fairness of the chosen reference values were demonstrated.
February 1991Maurizio was invited to Brussels for a technical discussion by the leading exponents of the multinational laboratory.
The reason?
He should have cleared up some controversial technical aspects of his prototype. Beyond the technical part, the more instinctive side of the human being was getting in the way of Mr. Ortelli.
The point was that his instrument, so fast and ready, gave different numbers than the old gradient columns.
WAIT...
So the data obtained with the old gradient method, were wrong?
No, but they were much more uncertain.
Maurizio was confuting the results of decades of analysis
This seemed almost an outrage to professional experts analyzing thermoplastic (HDPE) samples.
Admitting to having provided inaccurate data for a long time is difficult, complex, stressful.
Think.
A lab manager might also recognize the superiority of a more precise system, but always will struggle to admit it, for two reasons.
- First, because he does not fully know the new method or its advantages
-Second, because this puts his work into question, invalidating the results provided to this date.
So what happened?
In the Bruxelles laboratories scientists started to test the real reliability of the instrument - with technical discussions by Maurizio Ortelli to demonstrate the accuracy of his intuitions. Only after having cleared up every single doubt (always supported by numbers) Maurizio achieved his goal.
May 1991The revolution had just begun...
The new developed instrument carried out measurements with the necessary precision, reliability and speed.
The winds were blowing a change and innovation was finally within reach. In the early 90s this system, validated by the research center in Bruxelles, became the measurement method of the whole group, to be combined with the production of thermoplastic polymers (HDPE).
The gradient columns were gradually abandoned.
Why such a drastic change?
For some time there was the need to control the density of HDPE polymers in a constant and regular way during the production cycles.
We at Ortelli Technologies often repeat this:
The gradient column was (and is) the most popular system but today, another possibility exists.
Meeting the large demand from the multinational required a considerable effort.
At the beginning we produced - in an almost tailor-made way - an instrument called MVS2CE and we supplied it to the various offices that were reported to us from Brussels as "ready to start".
2014 The radical change
Maurizio Ortelli elaborated an industrialized version of the MVS2CE system; thus ORTELLI Technologies s.r.l. was funded starting the making of the current MVS2pro model.
Today we continue the revolution that began over 30 years ago, working on new standards for measuring the density of thermoplastic polymers.
How do we do it?
Thanks to Ortelli Density Cube, a cutting-edge tool that embodies a method which is:
- Automatic with results in just 120 seconds
- Reliable with measurement within 5 decimal places
- Exact and with certified values
We believe that a new world standard for measuring polymers makes the future easier and more sustainable.
This pushes us to challenge the state of things, to fight against the approximation and uncertainty of traditional systems.